Orchestra della natura con Daniele Delfino.

Con Delfino mi è piaciuto suonare i legni appoggiati all’albero… mi è piaciuto lo xilofono che era fatto di legno e suonava con i legnetti ed era appeso ad un albero. Potremmo farlo anche noi. Devi mettere dei legnetti piatti vicini vicini poi usare dei legni rotondi per suonarlo.

Il mondo dei suoni naturali ha radici biologiche e psichiche profonde, arcaiche, che rimandano ad un lontanissimo passato comune a tutto il genere umano. A livello antropologico, le sonorità che i materiali naturali possono produrre sono state scoperte già dagli uomini primitivi che percuotendo, strisciando, battendo e scuotendo materiali come sassi, conchiglie, rami, foglie e frutti ne hanno rivelato queste specifiche qualità. L’ ingegno poi ha permesso di inventare e realizzare veri e propri strumenti musicali sia modificando gli elementi naturali con buchi, scanalature, aggiungendo o togliendone parti, che costruendone moltissimi ex novo con l’ evolversi della tecnica e delle conoscenze.

Come scuola da tempo offriamo una grande varietà di materiali naturali che bambini e bambine possono conoscere e sperimentare nella quotidianità sia in sezione che all’ aperto, indagandone le diverse peculiarità e affinando una familiarità che nutre curiosità e interessi. I suoni che la natura offre spontaneamente costituiscono un vero e proprio linguaggio acustico primordiale, con suoni puri che appartengono alla nostra memoria sonora e che permettono a tutti di esprimersi e di farlo in modo libero, senza vincoli strutturati o codificati. Abbiamo pensato così che offrire la possibilità di riscoprire questo aspetto attraverso una proposta laboratoriale condotta da un esperto fosse una opportunità ispiratrice e suggestiva, capace di stupire, emozionare, di coinvolgere, stimolando nei gruppi la ricerca e gli approfondimenti.

Il contesto che più ci è sembrato congeniale per ospitare questa proposta è stato quello del fuori, consapevoli di quanto spazi suggestivi e affascinanti come il parco e la golena possano sostenerne la piacevolezza e il gradimento.

L’ esperto ci ha accompagnato attraverso la scoperta dei più svariati materiali, dai suoni prodotti dalle conchiglie bucate a quelli realizzati strofinando sassi e frutti, dalle tonalità ricavate dallo xilofono di legno a quelle in scala regalate dal litofono di pietra recuperate nella Valsesia. Una vasta carrellata di possibilità che ci ha sorpreso e stupito, aprendo domande e desiderio di approfondimento sia per i bambini che per il gruppo di lavoro della scuola.

Nel parco del nido sez. 3 anni.

Siamo andati all’asilo… siamo andati ad usare gli strumenti… c’era la musica… c’erano le conchiglie… abbiamo suonato…

abbiamo fatto gli strumenti… c’era il guscio della tartaruga, abbiamo suonato tipo il tamburo… ha portato le conchiglie piccole, ha portato il corno e ha portato il cocco e poi ha portato le conchiglie grandi… si sentiva il rumore della rana con le conchiglie, io ho suonato con le conchiglie… ho suonato gli strumenti musicali.

In golena, sezione 4 anni

Poi abbiamo suonato il corno… si soffiava dentro… aveva due buchi, uno per soffiare e uno dove usciva il suono… il corno faceva un sacco di rumore molto molto forte.

Sezione 5 anni

Abbiamo suonato quella specie di albero. Poi quella specie di xilofono con le pietre… abbiamo battuto le cose rock. Poi abbiamo suonato l’albero tim, tam, tam, tim… aveva delle scaline che suonavano… io ho provato lo xilofono per terra… mi è piaciuto suonare il cocco… il cocco faceva il suono del cavallo, potevi farlo sia correre che galoppato. Erano sassi grandi e piccoli e tutti schiacciati.

contesti di apprendimento

Tracce, percorsi, proposte, orizzonti