La natura del ghiaccio. Un approccio progettuale.

La scoperta della natura procede, nella nostra scuola, attraverso un approccio progettuale.

Non ci si improvvisa educatori, ed ogni attività, inquadrata in una filosofia di riferimento, deve rispecchiare la nostra immagine di bambino. Allo stesso modo la pratica educativa quotidiana è guidata da un approccio progettuale, all’interno del quale predisponiamo una modalità di lavoro che unisce la libertà degli sviluppi ad un metodo di ricerca dei rilanci, insieme a bambine e bambini, in grado di sostenere curiosità e apprendimenti.

Il ghiaccio.

l’interesse dei bambini e delle bambine è rivolto al ghiaccio che si è formato in questi giorni con le basse temperature

Non andiamo in golena perchè ci ghiacciamo come dei ghiaccioli, perchè il freddo fa il ghiaccio. Alice
Fuori c’è la brina. Nina
Il ghiaccio si scioglie e la neve diventa ghiaccio. Aurelia
Con il sole si scioglie. Nina

Il giorno dopo decidiamo di uscire in passeggiata per vedere il campo ghiacciato che c’è vicino alla scuola.

Abbiamo visto l’acqua e il ghiaccio, era grande. Andrea
Si scivola sul ghiaccio con le scarpe. Mateo
Ci vuole i pattini per andare sul ghiaccio. Se lo calpestiamo succede che si rompe. Alice
Se si rompe ci bagniamo tutti. Aurelia

In assemblea riprendiamo il discorso sul ghiaccio.
Cosa serve perché si possa formare il ghiaccio?

Ci vuole il freddo e l’acqua. Alice
Possiamo mettere fuori qualcosa. Aurelia

Se mettiamo l’acqua?

L’acqua è liquida. Alice
Poi se c’è il ghiaccio diventa dura… allora ci servono acqua e una vaschetta, andiamo a fare un esperimento. Aurelia

Con un piccolo gruppo di bambini prepariamo due vaschette con l’acqua in cui poi i bambini aggiungono alcune foglie raccolte nel parco; decidiamo di metterle su un tavolo e lunedì vedremo se si darà formato il ghiaccio.

Siamo usciti nel parco della scuola per osservare se si è formato il ghiaccio dentro i contenitori.

Si sono ghiacciate le scatolette con le foglie, c’è tutto freddo e c’è tanto ghiaccio, è tutto congelato, il ghiaccio è scivoloso. Alice
Le foglie sono intrappolate. Nina
Guarda che brilla anche il tavolo. Samuel

Siamo usciti nel campo vicino alla scuola per vedere se c’è ancora il ghiaccio;
per capire se era ghiaccio o acqua proponiamo ai bambini di lanciare dei sassi e vedere cosa succede

Siamo andati a fuori per lanciare un sasso. Greta
Il ghiaccio è diventato acqua perchè il sole l’ha sciolto. Alice
L’ha sciolto con il caldo. Andrea
Il sasso si è buttato nell’acqua perchè c’era solo acqua, se fosse ghiaccio si sarebbe rotto. Alice
Abbiamo tirato i sassi, il mio è andato dentro l’acqua. Alice
Sono andati dentro l’acqua. Aurelia
Uno però era sopra al ghiaccio. Andrea
Perchè con il ghiaccio non scendono, perchè il ghiaccio è duro. Andrea

Il ghiaccio con cosa si scioglie?

Il ghiaccio si scioglie anche con l’acqua. Alice
Anche con il vento. Emma

Proponiamo di fare un altro esperimento: creare del ghiaccio, lasciarlo in sezione dove non c’è il sole e vedere cosa succede

Per fare il ghiaccio serve l’acqua e il freddo. Nina
Poi serve del sole finto, così diventa acqua. Aurelia

Osserviamo in assemblea il contenitore con il ghiaccio; cos’è successo al ghiaccio?

E’ diventato acqua, si è sciolto. Greta
Dobbiamo toccarlo per vedere se si è sciolto. Nina

Alcuni bambini immergono le mani nel contenitore

Sì, è acqua. Nina
E’ acqua fredda. Emma
Però non c’è il sole. Greta
Allora si è sciolto da solo senza luce. Aurelia
Si è sciolto con il tempo, il tempo quello che abbiamo tenuto qua dentro e poi si è sciolto; il tempo che passa. Alice
Il tempo passa e poi viene la mattina e poi succede che il ghiaccio si scioglie. Aurelia
Allora il ghiaccio si scioglie senza il sole. Alice

Rilanci:

  • com’è il ghiaccio?
  • come si forma?
  • che profumo ha il ghiaccio?
  • che sapore ha?

Suddivisione della sezione in piccoli gruppi

Il ghiaccio è ghiaccioso… Aurelia
Le mie mani sono fredde. Andrea
Scivola perchè è ghiaccio, perchè non scivola lo devo prendere con due mani. Emma
Il ghiaccio è fresco, è freddo, è scivoloso. Mateo
Il ghiaccio sembra vetro. Samuel

Il ghiaccio è uguale al vetro?

Anche il vetro è duro, come il ghiaccio. Samuel
No, non è uguale perchè il vetro è solo vetro… il vetro ci fa vedere. Alice
Il vetro non è ghiacciato. Greta

Rilancio: quali strumenti e quali esperienze proporre per far sì che i bambini e le bambine sperimentino la trasparenza?

Che sapore ha il ghiaccio?

Ha il gusto di freddo, è buono. Samuel
Sa di freddo, di fragola. Alice
E’ buonissimo. Benedetta
Il ghiaccio non ha sapore perchè non si mangia, sa di acqua. Nina
Sa di acqua ma l’acqua non ha sapore. Andrea
E’ buono, sa di ghiaccio, come la neve. Emma

Che profumo ha il ghiaccio?

E’ freddo in bocca e sento profumo di fiore. Nico
Ha il profumo di acqua. Andrea
E’ duro il ghiaccio, non si rompe con il pugno, forse si rompe con il gomito… oh oh mi sono bagnata tutta! Emma
E’ uguale al ferro, è durissimo! Andrea

di che colore è il ghiaccio?

il ghiaccio è bianco come l’acqua. Nathan
Perchè c’è il bianco, però non è il bianco come la neve, è più scuro. Andrea
L’acqua è azzurra. Nina
L’acqua non è azzurra. Emma
L’acqua non è bianca come il foglio. Nina

Un paesaggio con il ghiaccio sul tavolo luminoso
Realizzazione del campo ghiacciato sul tavolo luminoso a piccoli gruppi

Wow! Andrea
La luce. Sara
Che bello questo tavolo! Andrea
Adesso è bianco, non è più blu. Mateo

Che colori servono per fare un paesaggio ghiacciato?

Serve il bianco e l’azzurro. Alice
Il blu. Mateo
Stiamo costruendo un paesaggio di ghiaccio. Andrea
E’ freddo, è ghiaccio blu. Mateo
E’ molto bello questo tavolo! Samuel
Perchè ha la lucina, quando l’attacchi si accende. Emma
Guarda Emma, ti sei illuminata qui (il viso), anche io mi sono illuminato la faccia. Samuel
Facciamo il laghetto con queste perline, una è ghiacciosa, vuol dire che è tutta di ghiaccio. Emma
Le perline sono il ghiaccio dentro al laghetto. Aurelia
Ci stiamo tutti illuminando. Samuel

Si possono relaizzare anche i bambini che lanciano i sassi?

Possiamo fare anche i bambini e ci servono le pietre. Samuel
Prima la testa e poi il collo. Emma

contesti di apprendimento

Tracce, percorsi, proposte, orizzonti